11 aprile 2019

Ciecolandia si racconta: la storia, quella vera, su come sono andate le cose sugli script per skype

Ho deciso di scrivere un articolo su questo blog per difendermi da alcune accuse a mio modo di vedere molto gravi, contenute in una pagina del sito web di Claudio Filosi che potete leggere qui.

L'argomento in questione è: script skype per ciechi.
Avete proprio ragione, non sembra granché come argomento.
Tuttavia, la disinformazione e l'approssimazione con la quale i fatti sono stati presentati mi obbligano a spiegare come sono andate, per davvero, le cose.

Tutto è nato da un articolo di Nunziante Esposito che ravvisava un problema, ossia che gli script di Skype di Claudio Filosi fossero difficili da reperire, una sorta di script per pochi eletti.
La cosa mi ha incuriosito perché non riuscivo a comprendere quale problema potesse mai esserci con quel pacchetto, perciò ho fatto qualche piccola indagine.
Il lavoro grosso, quello che permette allo screen reader di interfacciarsi con Skype, lo ha fatto un programmatore, Doug Lee.
Claudio traduceva in italiano, e nel tempo aveva iniziato ad introdurre modifiche su tasti rapidi, suoni, etc.

La stranezza stava nel fatto che per attivare gli script serviva l'intervento di terzi: soltanto Claudio o il suo staff potevano attivare gli script, e per farlo era necessario stabilire una connessione remota verso il computer dell'utente.
A quel punto veniva creato un file di attivazione nella cartella c:\windows\task, e gli script iniziavano a funzionare.

In poche parole, gli script originali inglesi si installano normalmente con un file eseguibile.
Quelli modificati da Claudio invece avevano bisogno di un'attivazione speciale che si poteva ottenere soltanto consentendo l'accesso al proprio computer da parte di terzi.
Perché?
Tralascio commenti sulla follia di una scelta del genere, solo leggerla dovrebbe far accapponare la pelle: un prodotto completamente libero era stato trasformato in un qualcosa di gratuito, ma con attivazione controllata da remoto.

Tornando a noi, mi era parso davvero strano che l'autore originale permettesse una modifica così bislacca al suo materiale, perciò l'ho contattato chiedendo come stessero le cose.
Al massimo mi avrebbe risposto che ne era già a a conoscenza.

La risposta è stata qualcosa tipo:
"bo, non seguo le traduzioni, chiederò".

Ok, chiederà.

Dopo qualche giorno, l'autore decide di non dare più la possibilità di modificare gli script, ma solo di tradurli.
E lo credo bene!

Ma dico io, se modifichi qualcosa di non tuo, non ti viene mica in mente che forse, dico forse, magari avvertire l'autore originale di quello che fai potrebbe essere un'idea sensata?

Nel pietoso tentativo di spiegazione di come sono andate le cose scritto da Claudio in data 13 marzo 2019, si legge un passaggio gravissimo che riporto per intero:

Visto quello che è accaduto, dove io sono diventato er truffaldino, non mi son dato pace sinchè ci sono riuscito.
Ecco l'esito: lui (l'autore) ha ricevuto una e-mail dove io manipolavo, criptavo, elaboravo, nel mio covo de carbonari.
Da chi? Da Simone Dal Maso. Confermatomi direttamente da Doug Lee.


Non solo tutto ciò è completamente falso, ma è tendenzioso e diffamatorio.
In primo luogo, io non ho mandato alcuna mail.
Mai.
Io ho usato twitter!
e la conversazione è ancora alla luce del sole sul profilo di Doug Lee, la possono leggere tutti.

Fate un po' conto voi di cosa riesce ad inventarsi la gente!
Nessun messaggio privato, nessun complotto e soprattutto nessuna insinuazione sull'operato delle persone.
Comunque, il povero nostro eroe continua farneticando sul suo spazio web, scrivendo una semplice frase sull'autore:

è rimasto soddisfatto del mio lavoro, rispettando il suo, perciò mi ha ringraziato.


Già, a momenti gli stava per costruire un altarino in suo onore, è rimasto così contento ed entusiasta che a distanza di un mese le cose sono rimaste come prima, cioè non c'è la possibilità di modificare gli script, ma solo di tradurli.

Intendiamoci una volta per tutte: ognuno col proprio materiale può far quel che gli pare.
Se a Claudio piace una cifra realizzare script la cui attivazione richiede l'accesso ai computer altrui, e se gli utenti sono così disperati da accettare una roba del genere, be, pace e bene.
Il materiale è suo e ne fa ciò che vuole.
Ma non esiste al mondo che venga fatto con materiale altrui, senza nemmeno aver avuto il consenso!

La cosa molto triste è che nell'articolo di Claudio io vengo fatto passare per una persona che con le mie infuocate email ha portato una buona fetta di utenti italiani ad abbandonare skype, e adesso sono pecorelle smarrite, perse, poveri ciechini senza più una casa.
Volete sapere come dovevano andare le cose?
Si toglieva l'attivazione degli script da remoto e fine.
questo almeno nel mondo normale.
Tutto qua.
Ma volete mettere quant'è bello poter entrare nel pc altrui?
Senza fare niente di grave, s'intende, ma solo la sensazione...

Ci sarebbe poi un'altra questione un po' nebulosa che riguarda l'articolo di Nunziante Esposito che ha dato origine a tutto. è uscito nella lista uic-helpExpress in un modo, è stato pubblicato nella rivista uiciechi.it in un altro, rimuovendo ogni riferimento agli script di Claudio.
Ma.
Facciamo che pensiamo bene dai, facciamo i bravi ragazzi: a febbraio gli script di Claudio non esistevano più, quindi si è trattato di un solertissimo impegno verso la corretta informazione della nostra Unione Ciechi.


Vabè, la chiudo qua.
La replica ho dovuto scriverla perché non posso tollerare che sul mio conto vengano diffuse falsità, non sono una persona famosa, ma nell'ambiente un po' sì, e non tollero che le persone possano farsi idee sbagliate sul mio conto solo perché altri si sono comportati male e vorrebbero far ricadere i propri errori sul sottoscritto.

17 gennaio 2019

Lo stile Aranzulla e il web che non c'è più

Prima che qualcuno pensi che io ce l'abbia con Salvatore Aranzulla a livello personale sgombriamo subito il campo da equivoci, non è così. Oltretutto lui manco mi conosce, che colpa avrà mai!

Purtroppo però, mentre gli riconosco un assoluto genio nell'aver inventato un portale dove si trova veramente di tutto e conseguentemente è diventato il re dei motori di ricerca italiani, per me il suo sito web ha decretato la fine del web spontaneo, dell'internet piacevole che amavo fino a qualche anno fa.

Sarà bene che io cerchi di chiarire con un esempio!


Supponiamo di voler cercare su internet "come sbucciare una mela".

Quando internet era bella, ti saltavano fuori articoli del tipo:

per sbucciare una mela ti serve un coltello, oppure uno sbucciamele manuale o elettrico.

Segue procedimento col coltello, etc etc.

Poche righe, coinciso ed essenziale.

Vediamo ora la versione da Aranzulla in poi.

Ti starai chiedendo come sbucciare una mela, visto che sei arrivato in
 queste pagine. In effetti è molto comune trovarsi nella situazione di
dover rimuovere la buccia da una mela, ma se seguirai i miei consigli
vedrai che sbucciare una mela sarà un gioco da ragazzi!

Prima però di avventurarsi nella procedura di sbucciatura  della mela,
dobbiamo ricordare che la mela è un frutto e che esistono diversi
modelli di mele, di diverso colore e grandezza.

Inoltre, la mela è anche un frutto che viene nominato nella Bibbia,
nella famosa vicenda che vede coinvolti Adamo ed Eva.

Ora che sai cos'è una mela, possiamo proseguire con la lettura del
prossimo paragraf. Prima però è bene ricordare che la mela è formata da parecchi elementi, i più importanti sono la buccia, la polpa, il torsolo e il picciolo.
Ma non perdiamoci troppo in chiacchiere e andiamo a scoprire come sbucciare una mela in maniera semplice!

Il paragrafo successivo conterrà sempre in forma prolissa le
istruzioni per sbucciare la mela, a volte complete, a volte un pochino
approssimative, l'importante è aver convinto Google che quella pagina
contiene le informazioni più dettagliate possibili su come sbucciare
una mela.

Il vero problema è che se questo fosse solo il suo stile non ci
sarebbe nulla di male!
Di fatto però, tutti coloro che possiedono un sito, me compreso, si
trovano nell'odiosa condizione di dover scrivere articoli lunghi per
poter essere inclusi in Google.

Se io scrivo un articolo chiamato: come accendere un pc, il mio
istinto mi direbbe di scrivere il titolo,  e poi semplicemente
aggiungere tre righe per le istruzioni, spiegando che nei pc fissi si preme il pulsante che sta sul case, mentre sui portatili il bottone è sulla tastiera.

Se faccio così, Google non mi considera e chiunque cercherà
quell'informazione si troverà davanti un sacco di altri siti, che
prima spiegheranno che il computer è fatto di tanti pezzi, che si dividono in fissi portatili e ibridi, che c'è il processore, la memoria, il disco fisso, per terminare probabilmente con la differenza tra hardware e software.

Dopo che ti sei sentito un'idiota per la maggior parte dell'articolo, che hai perso 5 minuti inutili e che hai terminato le energie nervose arrivi finalmente a scoprire come accendere il tuo pc, la cui informazione poteva essere fornita in un ventesimo dello spazio.

Per cui sì, io "odio" Aranzulla, perché per colpa sua sono costretto a scrivere in un modo che non è il mio!
Naturalmente so che la colpa non è sua, all'estero facevano già così, ma ora tutti si sono uniformati al suo stile, causando la perdita della spontaneità.
Pensare che ora mai ogni volta che entro in una pagina web sono costretto a saltare il primo paragrafo, decidere se il secondo vale la pena leggerlo, prestare attenzione al terzo e fermarmi, tanto poi la fine dell'articolo è utile come l'acqua per toglier via le macchie d'olio.
Per cui insomma, sono triste. Non so, Aranzulla indubbiamente avrà milioni di euro, ma alla lunga mi chiedo se a livello globale ne sia valsa la pena.
Buon per lui, non per noi.