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20 aprile 2018

Il gruppo Osi è morto, nessuno lo ha saputo e nessuno se n'è accorto

Ciao a tutti,
ho pensato che fosse giusto farvi partecipare al funerale del gruppo
Osi, purtroppo con notevole ritardo: la notizia in realtà non è di prima mano, ma
per quasi la totalità dei lettori lo sarà.
Questo post non è stato scritto a nome di tutto il gruppo, lo specifico fin da
subito, ma visto che l'Unione Ciechi è composta dai soci, i soci hanno
il diritto di sapere cos'è successo e come sono andate le cose.

Chi non volesse conoscere i dettagli può intanto mettersi l'anima in
pace: il gruppo Osi non esiste più, almeno non come lo conoscevate fino
ad ora.
Perché?

Be, è necessario partire da molto, molto lontano.
In principio era l'Osi.
Un gruppo di oltre 10 persone che dal 2016 ha iniziato a lavorare, a mio
modo di vedere in maniera eccellente.
Non solo ognuno aveva il proprio ruolo, ma eravamo divisi in gruppi di
lavoro specifici ed è giusto anche dire cosa stavamo facendo, sennò di
cosa parliamo?
Il contatto più importante sicuramente è stato quello con Trenitalia;
c'era un gruppo di lavoro specifico che si occupava di accessibilità sia
di sito che di app. Non abbiamo fatto miracoli sia ben chiaro, però
almeno si riusciva a mettere una pezza sui problemi man mano che
uscivano; è anche stata fatta una riunione con loro in cui abbiamo
mostrato come usiamo pc, mac e smartphone.
C'era un gruppo che costantemente collaborava con Esselunga, ci sono
stati chiesti numerosi test di accessibilità del portale, abbiamo realizzato una guida per la navigazione dei sito e si stava
iniziando a mettere mano anche all’app per iOs. Oltretutto attenzione! Esselunga pagava
pure il servizio, non certo all'Osi, ma al Found-raising Uici.
Un altro gruppo che si è occupato dello Spid, sistema di
identità digitale che permette di accedere a numerosi servizi: ognuno ha testato la procedura di registrazione con provider diversi, ne ha
fatto una relazione e ci si accingeva a pubblicare il tutto a beneficio
dei soci.
Per non rendere il post noioso, non sto a spiegare quello che ciascun
gruppo ha fatto, posso però elencare al volo alcune attività: suggerimenti per rendere pdf accessibili da fornire alle pubbliche
amministrazioni, test su app per iOs e Android, 27 siti web valutati,
primi contatti con le banche per discutere accessibilità di portali e
bancomat, test sulle app del Libro Parlato e suggerimenti inviati,
attività peraltro risultata inutile.
Ora, dopo questa premessa per farvi capire che non ci siamo adagiati sugli allori,
andiamo alle questioni più spinose.

Sono successe due cose in uno strettissimo lasso di tempo:la prima è che il gruppo ha sospeso le attività perché attendeva dei chiarimenti dalla presidenza; la seconda è che la direzione nazionale ha deciso che l'Osi non sarebbe più esistito così come lo conoscevamo, ma sarebbe stato inglobato in un nuovo istituto, l'Invat. E l'Osi era talmente nei cuori della presidenza che nessuno ha pensato di informarci, la notizia l'abbiamo appresa da un verbale sul web. Andiamo quindi con ordine:

1. Dovete sapere che il gruppo aveva chiesto alla direzione nazionale
Uici dei computer. Eh sì, computer che ovviamente non sarebbero stati
nostri, sarebbero rimasti di proprietà dell'Unione. E perché ci siamo inventati una simile richiesta?
Perché c’era una grossa difficoltà: molti di noi non usano configurazioni standard. Abbiamo versioni beta dei sistemi operativi,
versioni beta di screen reader con configurazioni tutt'altro che standard, per non parlare dei browser che con i componenti aggiuntivi
possono essere personalizzati. Invece i test vanno effettuati con le
configurazioni più standard possibili, perché la maggior parte degli utenti usa le impostazioni di base. Per comodità, avevamo pensato che avere una macchina a testa da non toccare, da riservare soltanto ai test, fosse una soluzione dignitosa.
Certamente l'Unione avrebbe dovuto fare una sorta di atto di fede, però
considerate che questa richiesta è avvenuta nel 2016, di sicuro abbiamo
avuto modo di dimostrare a chi sta lassù che si prendeva la questione
sul serio.
Ognuno di noi quindi ha scelto il tipo di macchina più consono al tipo di attività di tester che svolgeva e qui va detto che sono state effettuate
delle scelte non economiche. Questo perché si pensava che
comprando pc e Mac ben equipaggiati l'Unione avrebbe avuto una dotazione di tutto rispetto, utilizzabile per molti anni. E se chiedere 20000 euro ad un'associazione può essere non bello, mi limito
a dire che probabilmente non sarebbe stata la spesa più stravagante
dell'Unione Ciechi.
Ad ogni modo, il 6 luglio 2017, quindi dopo giusto quei 7 8 mesetti di
riflessione, la direzione nazionale si è riunita e qui cito testualmente
dal giornale online uici: “si procederà agli acquisti necessari a garantire ai componenti del gruppo OSI una strumentazione moderna, utile a garantire omogeneità di valutazione dei siti internet delle imprese, società ed enti che ne richiedono l’attestazione di accessibilità.”
Festa!
Peccato che altri mesi sono passati e a gennaio di quest'anno eravamo ancora senza una risposta
seria. Tutto era assolutamente fermo. E intendiamoci bene, il problema non è poter usare un computer in più o in meno, è la totale
mancanza di considerazione e di interesse che almeno a me davano parecchio fastidio. Oltretutto se la spesa era un problema se ne sarebbe potuto almeno parlare no?Così, visto che tra l'altro io avevo anche inviato
alcune richieste affinché venissero risolti i bug presenti nell'app
del libro parlato con iOs, ottenendo il medesimo risultato (cioè la
promessa di occuparsene e poi il nulla) mi sono messo in pausa per protesta, seguito da altri del gruppo.

E qui si passa al punto 2.

Il punto 2 è una sorta di barzelletta, ancora adesso se ci penso mi chiedo come sia possibile comportarsi così.
Proprio quando il gruppo si mette in pausa e chiaramente si spera in
un incontro con il presidente per cercare di capire cosa stia
succedendo, viene pubblicato il verbale della riunione della direzione
nazionale.Anche qua, cito testualmente:

“Si passa quindi ad affrontare la situazione del gruppo OSI. Essendo
ormai in funzione l’Istituto nazionale per la Valutazione degli Ausili e
delle Tecnologie (conformemente a quanto deciso in Congresso) la
posizione di questo gruppo viene ad essere modificata come segue in questo settore delle nostre attività: la commissione ausili e tecnologie avrà principalmente il compito di indirizzo politico nei confronti della Direzione e dell’Invat (l’Istituto appena costituito), l’Invat avrà il
compito di attuare questi indirizzi e, per farlo, si servirà delle prestazioni degli appartenenti all’ex gruppo OSI.”

Ora, vi assicuro che venire a conoscenza di una cosa così importante senza
nemmeno essere avvertiti e nel momento di maggiore difficoltà, quando ci
si mette in pausa per protestare o per attirare l'attenzione, fa scaturire una sensazione di sfiducia e di abbandono.
Non è la decisione in sè il problema, il fatto è che il gruppo attendeva altre
risposte. Molti di noi avevano espresso una chiara sensazione di
disagio, con tanto di email e richieste di incontri, e per tutta risposta ti comunicano che si cambia tutto, e che adesso bisogna
riorganizzarsi con un istituto appena nato, che ovviamente deve muovere
i primi passi, con 300 mila euro di finanziamento in arrivo (ma noi continueremmo sulla strada del volontariato, ovviamente).
Naturalmente anche la questione computer era morta e sepolta e questo è stato chiaro subito, ma tanto ormai nessuno ci pensava più, perché il punto è uno solo: un minimo di rispetto per chi mette il
proprio tempo a disposizione della sua associazione sarebbe quanto meno gradito. Purtroppo siccome così non è stato, quasi nessuno ha voluto aderire al nuovo fiammante istituto.
La mia opinione è che l'Unione ha letteralmente buttato nel cesso un
team di persone che stava lavorando davvero bene. Tra l'altro, non so quanti gruppi di lavoro avessero attività in corso che di tanto in tanto portavano perfino delle entrate economiche!
Fatto sta che con la brillante tattica di evitare di rispondere ai messaggi e di continuare ad essere evasivi, ciò che si è ottenuto è stato rendere sempre più evidente la poca importanza che questo gruppo aveva in realtà. Del resto di segnali ce n'erano già stati in precedenza, come rilasciare un'app, Slash Radio, e non aver pensato di chiedere a chi si occupava di accessibilità delle app, se fosse del tutto fruibile; oppure ignorare il fatto che l'app Libro
Parlato non viene aggiornata da anni, per cui sulle nuove versioni di iOs vi
sono problemi soprattutto nella ripresa dell'ascolto, e nonostante le segnalazioni, passa oltre un anno e nulla cambia. Però appunto, erano segnali, ci si è passati sopra.

Ad ogni modo, la delusione che ho sperimentato è stata davvero grande,
anche perché arrivare ad ottenere un team affiatato costa fatica e non è
affatto detto che questo possa avvenire nonostante le migliori intenzioni.
Non era un gioco insomma, ma si vede che ai piani alti va bene così.

Adesso immagino che verrà ricostituito un nuovo Osi.
Di persone in gamba in giro per l'Italia ce ne sono, e il lavoro che finora abbiamo svolto è naturalmente a disposizione di chi verrà in seguito.
Sappiate però che con questo modo di fare non si andrà mai lontano. Sì,
magari si può puntare sull'entusiasmo iniziale, ma a meno che non si
trovino persone completamente asservite, poi i conti con la dignità
altrui bisogna farli.
Amen, è andata.
Adesso mi aspetto che qualcuno dirà che è stato tutto esagerato, magari
si cercherà di minimizzare, ma ci sono state troppe occasioni che avrebbero potuto evitare lo sgretolamento del gruppo.
Così non è stato e almeno ci si ricordi che alla fine, chi paga sono solo gli utenti finali.